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Jean Prouvé e Jacques André, 1937, mobili da giardino per il Padiglione dell'U.A.M. Unione Architetti Moderni, all'Exposition Internationale des Arts et Techniques, Parigi. Prouvé li realizza nel proprio Atelier utilizzando per la prima volta elementi strutturali perforati sui quali tornerà solo negli anni Cinquanta. Piani e seduta sono in rodoide, materiale sintetico trasparente a base di acetato di cellulosa e sino ad allora conosciuto e utilizzato solo nella produzione fotografica. cfr.: Jean Prouvé. La poetica dell’oggetto tecnico | Museo dell'Ara Pacis - http://www.arapacis.it/it/mostre_ed_eventi/mostre/jean_prouve_la_poetica_dell_oggetto_tecnico Intervento di Bruno Reichlin - INTRODUZIONE DI BRUNO REICHLIN http://www.arapacis.it/sites/default/files/storage/original/application/2adf1efbc72df8f6496fd984d0ced466.pdf |
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http://designpolidori.blogspot.com/p/lezione-7_15.html
1965-6 IT
Vico Magistretti, Milano, 6 ottobre 1920 - Milano 19 settembre 2006
lampada Eclipse (la Luna in una stanza), per Artemide
Premio compasso d'oro nel 1967
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EU: SF-FINLANDIA
Eero Aarnio (Helsinki 21 luglio 1932)
1963-65 Ball Chair o Globe Chair, Designed in 1963, Prod Asko Company
1968 Bubble Chair Designed in 1968, Prod Asko Company
da: Eero Aarnio homepage: The Finnish designer Eero Aarnio (b.1932, Helsinki) is one of the great innovators of modern furniture design. In the 1960s, Eero Aarnio began experimenting with plastics, vivid colors and organic forms, breaking away from traditional design conventions. His now iconic plastic creations include the Ball (1963), the Pastil (1968), and the Bubble (1968) chairs which echo the pop culture and spirit of their time. Many of Aarnio's works are included in the world's most prestigious museums, including Victoria and Albert Museum in London, MoMA in New York and Vitra Design Museum in Weil am Rhein.
Bubble & BALL Chair Designed in 1968 - Material: acrylic,steel and leather or polyurethane fabric cushions. da: www.eeroaarnio.com: "Eero Aarnio e l’introduzione dei materiali plastici segnò l’inizio di una nuova epoca e di nuove possibilità nella produzione del design, Eero Aarnio è stato sicuramente tra più importanti e significativi pionieri di quella frontiera. Laureato all’istituto di Arti Industriali di Helsinki nel 1957, dopo aver lavorato alcuni anni alla Asko Company, nel 1962 apre il suo studio e l’anno seguente raccoglie subito un enorme successo con la Ball Chair, una creazione che ancora oggi ha un valore iconico per il design degli anni 60 e che segnò, con la sua realizzazione, la maggiore libertà che acquistavano i disegnatori con l’uso dei nuovi materiali. Paradossalmente la Ball Chair e le seguenti Pastil, Tomato e Bubble Chairs a dispetto di una perfetta interpretazione dell’epoca pop, erano prodotti a tiratura limitata e sempre in contraddizione con quell’estetica, l’uso della vetroresina rappresenta una scelta per oggetti non soltanto adatti a un uso sia interno che esterno, ma soprattutto fatti per durare. Le creazioni in vetroresina di Aarnio continuano oggi, in esclusiva per Adelta, in accordo con la convinzione che anche la generazione di oggi vive in un'epoca di plastica tanto da, come ama ricordare lo stesso designer, “passare la prima notte in un letto di plastica in un ospedale”.
Ball Chair o Globe Chair, Designed in 1963
Material: fiberglass shell, upholstery, upholstered in fabric scocca-guscio in fibra di vetro, base in alluminio, tappezzeria rivestimento in tessuto Distributor: Adelta A Ball Chair is a 'room within a room' with a cozy and calm atmosphere, protected from outside noises it provides a private space for relaxing or a phone call. Spinning on its own axis the view to the outer world is variable for the user and offers a degree of privacy. The ball chair is something between a piece of furniture and a piece of architecture and at the same time embodies both the mobile and the established.è una 'stanza nella stanza' con un ambiente accogliente e tranquillo, al riparo da rumori esterni che fornisce uno spazio privato per il relax o una telefonata. Roteando sul proprio asse permette all'utente la variabile vista verso il mondo esterno e offre un certo grado di privacy. ... è qualcosa tra un mobile e un pezzo di architettura, incarnando sia il movimento che la stabilità. "... "L’idea per la Ball chair è scaturita da una pura necessità. Nel 1962 avevo aperto uno studio indipendente ed avevamo appena traslocato in una nuova casa. Mancava una poltrona comoda e decisi di farmene una io.
Dopo i primi tentativi, ho notato che la forma si era semplificata a tal punto da ridursi ad una sfera. Ho attaccato un disegno in scala uno a uno alla parete ed ho cercato di farmi un’idea di come si sarebbe mossa la mia testa una volta seduto all’interno.
Essendo io il più alto in famiglia, ho finto di sedermi, mentre mia moglie segnava la posizione del mio capo con una matita. In questa maniera ho potuto determinare l’altezza della seduta. Le altre misure, in virtù della forma circolare, sono venute di conseguenza, sempre tenendo a mente che la sfera sarebbe dovuta poi passare attraverso l’ingresso di casa.
A questo punto sono passato a realizzare personalmente il prototipo, imbastito su di uno stampo ottenuto stendendo un velo di compensato su di una struttura a centine, come per la fusoliera o l’ala di un aereo. Ho coperto il compensato con della carta bagnata ed ho iniziato a ricoprire la superficie con la vetroresina. Successivamente ho carteggiato l’esterno e rimosso l’intelaiatura interna. Ho poi fatto imbottire e rivestire l’interno, aggiungendo un piedestallo.
Come tocco finale, ho aggiunto un telefono rosso all’interno della poltrona. Il nome ha avuto un parto facilissimo: era nata la BALL CHAIR" ."
... Ci vollero comunque alcuni anni prima che fosse effettivamente avviata la produzione in serie.
La Ball Chair venne presentata al pubblico in occasione del Salone Internazionale del Mobile di Colonia nel 1966.
Verner Panton, arredi Astoria Hotel restaurant, Norvegia e Cone Chair, 1960, gli interni sono sviluppai seguendo la tecnica del total environment di uno spazio, ossia un "insieme", un codice portante sviluppato a tutto campo: decorazione delle pareti, dei pavimenti e dei soffitti. In seguito userà questa tecnica suggestiva in numerose altre installazioni...
1960
EU: DK- DANIMARCA
1960 prodotta nel 1967
Verner Panton (Gamtofte, Denmark, 13 febbraio 1926 - Copenaghen 5 settembre1998)
1960 Panton Chair Copenhagen
Panton Chair ClassicVerner Panton, 1959/1960
VERNERPANTON- http://www.vernerpanton.com/
In 1960 Panton was the designer of the very first single-form injection-moulded plastic chair. The Stacking chair or S chair, became his most famous and mass-produced design.
Nel 1960 Panton è stato il progettista del primo modello di sedia in plastica stampato ad iniezione. La sedia impilabile sedia o S, è diventato il suo progetto più famoso e prodotto in serie.
La Panton Chair (in danese: Pantonstolen) è una sedia di plastica a forma di S creata dal designer danese Verner Panton nel 1960. Prima sedia in plastica stampata del mondo, è considerato uno dei capolavori del design danese. La sedia è stata inclusa nel 2006 Danish Culture Canon.
1965 Unveils S Chair, first cantilevered moulded plywood chair, for Thonet. Starts work on the Panton Chair with Herman Miller-Vitra launched in 1968.
1990 Vitra puts the Panton Chair back into production.
1994 IKEA produces Panton’s Vilbert Chair as the Panton revival takes off.
1998 (5 settembre) Verner Panton dies in Copenhagen 12 days before the opening of his Light and Colour retrospective at the Trapholtmuseum in Kolding, Denmark.
Panton Chair, 1968
Design: Verner Panton Manufacturer: Vitra
in proposito cfr:
Panton Chair protetta - https://www.domusweb.it/it/notizie/2012/10/04/panton-chair-protetta.html: "...Tribunale di Milano del 13 settembre 2012 sul caso della Panton Chair, la sedia disegnata da Verner Panton nel 1960 e prodotta in serie nel 1967.."
![]() vedi: LA SEDE DI DER SPIEGEL E LA SPIEGELKANTINE DI VERNER PANTON - ![]() ![]()
Visiona 0 e Visiona 2: le installazioni temporanee realizzate da Verner Panton nel 1968 e nel 1970 per Bayer
Francesco CATALANO, Gorgonia/ Il blog di Francesco Catalano, VERNER PANTON: BIOGRAFIA E PROGETTI - http://www.gorgonia.it/hotel-ristoranti/progetti-verner-panton;
http://www.gorgonia.it/http://www.gorgonia.it: "L’interior design della sede della rivista tedesca Der Spiegel ad Amburgo, con la sua celebre Spiegelkantine (la mensa per i dipendenti situata al piano terra dell’edificio), rimane sicuramente uno degli esempi più emblematici e spettacolari dell’estetica del designer danese Verner Panton applicata all’architettura degli interni."
1965
cfr.: LEZIONE 6 - PARTE SECONDA: C POLIDORI, Joe (Cesare) Colombo qualche annotazione sul designer Lezione 6, 1° Dicembre 2016 1962-63 Acrilica Lamp, Design 1962 - Production O-Luce 1963
This is considered to be the first armchair made of molded plastic (fiberglass): an oversized, self-supporting shell on a swivel base, it is lined on the inside with individual leather cushions.
![]() ![]() ![]() AJC. 0043 Design 1964 - Production 1964 This armchair has been made up with three bent pressed elements, seat, back and frame, fitted without any metallic parts or glue in plywood.
A second generation of this chair has been reissued by Kartell, revisiting the design now in sleek transparent, white and black plastic (PMMA)
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Manufacturer: KARTELL www.kartell.it
1964 -1969 Smoke Glass, Design 1964, Production Arnolfo di Cambio, Colle Val d'Elsa, Siena 1965 - 1967 Universale Chair - Sedia impilabile 4860, Design 1965 - Production Kartell, 1967 ![]() ![]() ![]() ![]()
1969 -70 Tube Chair, Produced by Flexform, Italy. Out of production
![]() ![]() Tube Chair 1969 -70 produced by Flexform, Italy. Out of production. è una delle sedia progettate da Joe Colombo, interessanti anche dal punto di vista del packaging, quasi sostenibile. E’ infatti costituito da un unico “tubo”, all’interno del quale sono infilati altri tre tubi che formano la sedia. Minimo ingombro, per una sedia morfologicamente camaleontica. Forse la seduta che più lo rappresenta sarà, purtroppo, una delle sue ultime creazioni.Nel 1963 apre il Suo primo studio a Milano.
Nel 1964 vince 3 medaglie alla XIII Triennale di Milano.
Nel 1967 vince il Compasso D'oro.
Nel 1968 ottiene il Suo primo Design International Award a Chicago.
Nel 1969 già tre Suoi oggetti fanno parte della collezione permanente del MOMA.
Scompare prematuramente il 30 Luglio del 1971 nel giorno del Suo 41° compleanno.
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cfr: Design History - Design is fine. History is mine.
- http://www.design-is-fine.org/
— Hi there.

Il design va bene. La storia è mia - Ciao.
Imagine a time with no computers but with lots of craftsmanship and creativity. This is my library of art & design history, inspiration from the past.
Immagina un tempo senza computer ma con molta maestria e creatività. Questa è la mia biblioteca di storia dell'arte e del design, ispirazione del passato.